Il Movimento per i Popoli chiede una riforma organica e costruttiva della magistratura onoraria

In Italia accanto ai magistrati togati contribuiscono fattivamente ad assicurare la giustizia circa 300 magistrati onorari di Tribunale. La loro posizione giuridica ed economica è però precariCorte Suprema di Cassazione - Lettura della sentenza Mediaseta dal 2002, anno in cui la norma istitutiva prevedeva una riforma organica entro il 31.12.2205. Ad oggi la riforma non è ancora stata attuata ed essendo prorogata di anno in anno, lascia in uno stato di totale incertezza quanti operano nella giustizia onoraria.

Come si evince dalle tabelle ministeriali, i magistrati onorari si occupano di circa l’80% dei processi tra civile e penale e conseguentemente, dare stabilità e certezza ai tanti giovani e meno giovani che prestano la loro opera al servizio della giustizia, consentirebbe di dare una risposta diversa e più veloce al cittadino sgravando i magistrati “togati” da quei tanti processi che già da anni vengono trattati dalla magistratura onoraria e che consentirebbe di dedicare più tempo a quei processi più delicati e che in questo momento storico significherebbe debellare la mafia, atteso che la stessa è in un momento di grosse difficoltà come si legge su tutti i giornali.

La Regione Sicilia attuando una riforma che preveda la stabilizzazione dei magistrati onorari nei ruoli regionali assegnati a tempo pieno a svolgere le funzioni di magistrati, da un lato esternalizzerebbe la lotta già avviata alla mafia e dall’altro lato darebbe corso alle Direttive del Parlamento Europeo, del Consiglio d’Europa e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E. adottando provvedimenti concreti per risolvere il “caporalato” di Stato all’interno della magistratura.

La Direzione dell’associazione e del Movimento, esorta il governo affinché si attivi per dare un contributo concreto alla magistratura onoraria operante nelle varie regioni, assumendo i circa 300 magistrati onorari e consentendo loro di svolgere le proprie funzioni nei vari processi sia civili che penali, attraverso una copertura assicurativa e previdenziale.

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